Passione per il lavoro: “C’eravamo tanto amati” o energia rinnovabile?

“Se ami quello che fai, non sarà mai un lavoro”

Confucio

 

La passione per la propria attività ha una sua data di scadenza? Finirà prima o poi, e allora sarà una noia e non vedremo l’ora di andare in pensione o cambiare attività? Oppure è possibile un “ritorno di fiamma”?

Un’altra questione sorge: nel momento in cui la passione si esaurisce o l’energia iniziale che avevamo pare diminuire, è possibile promuovere la nostra attività in maniera altrettanto credibile e convincente come quando eravamo maggiormente carichi di aspettative ed entusiasmo?

Il formatore Dale Carnegie consigliava agli oratori di scegliere argomenti che stavano loro a cuore. In quest’ottica, se vogliamo rendere viva la conversazione con un uditorio e appassionarlo, è utile scegliere di parlare, tra tanti argomenti che conosciamo, di quelli che amiamo e delle questioni importanti per noi. Cosa cambia se le parole non sono espresse a voce ma scritte? Non ne potete sentire l’intonazione, l’intensità emotiva, la velocità naturale dell’emittente, perché la velocità di lettura la fate voi. Però la passione per l’argomento trasuda anche dalle righe di un testo. E se tale passione manca, ci si potrebbe chiedere allora, come potete interessare i vostri interlocutori?

Non avere più niente da dire può essere una tragedia per l’attività di molti. Si potrebbe andare incontro alla noia, e i nostri interlocutori potrebbero sorbirsi parole grigie e stanche.

E allora è il momento di cambiare mestiere? O c’è un modo per rinnovare il nostro fuoco?

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