Conosci te stesso… guardando fuori?

Spesso le parole cambiano il loro significato nel tempo. E spesso vengono fraintese.

La frase antica “conosci te stesso” viene a volte interpretata come il consiglio di guardarsi dentro per capirsi.

Pare che tale sentenza religiosa antica, iscritta nel tempio di Apollo a Delfi, suggerisse agli uomini di riconoscere la loro limitatezza rispetto alla divinità, non di fare dell’introspezione.

A quale esigenza potrebbe rispondere invece questa “riflessione interiore”? Forse essa si aggrappa alla non falsificabile, e neppure verificabile tesi che, per risolvere i propri problemi, noi dobbiamo scoprirne le cause, e per farlo dobbiamo guardarci dentro. E cosa troveremo?

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Le obiezioni… qualcosa di personale?

La vita non è ciò che ci accade, ma ciò che facciamo con ciò che ci accade

Aldous Huxley

 

Le obiezioni: pericolose nemiche o nostre alleate? Anche se non siamo venditori o non ci occupiamo di pubbliche relazioni, possiamo sostenere che non ne incontriamo sul nostro cammino extraprofessionale, rivolte a noi o alla nostra idea? Il venditore e il cliente non sono ancora delle persone, con le loro emozioni, e il loro lato relazionale in gioco?

Partiamo dal contesto della vendita, indicando le parole del formatore Cesare Sansavini: “I più grandi venditori hanno l’abilità di trasformare le domande più ostili in opportunità di vendita”.

Se non sentiamo l’esigenza di convincere o persuadere qualcuno della bontà della nostra idea solo nella vendita, ma in svariate situazioni nella vita quotidiana, allora questo non è un problema solo commerciale, ma genuinamente umano.

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