Training di Public Speaking su Zoom 20 Giugno 2020

Inizierà a breve il corso di public speaking in videoconferenza, con l’ormai famoso software Zoom, dal 20 giugno per 4 incontri da 3 h al sabato mattina, dalle 9,00 alle 12,00.

Il percorso è di taglio molto pratico, prevedendo esercitazioni, giochi e prove di discorso per ogni partecipante ad ogni incontro, lavorando di volta in volta su un aspetto diverso della comunicazione.

Con un inizio timido, ma con un movimento sempre più massiccio, la comunicazione si è spostata online, e “allenarsi” al public speaking anche in modalità videoconferenza è molto utile per acquisire maggiore sicurezza nelle riunioni e nei colloqui con uno o più clienti.

 

Posti limitati a 10, riservati in ordine di arrivo. Chiusura iscrizioni 19 giugno, verificata la disponibilità dei posti.

Sono previste quote agevolate per iscrizioni cumulative e per gli ex iscritti ai nostri corsi. Per iscriverti, o per informazioni: info@gipcomunicazione.it

Se vuoi organizzare il corso per la tua azienda o associazione, o prenotare un posto per l’edizione di settembre 2020, contattaci.

Leggi il programma del corso:

 

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“Nulla è persistente, tranne il cambiamento” – Eraclito

 

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Training di Public Speaking in videoconferenza 4 Giugno

 

 

Inizierà a breve il corso di public speaking in videoconferenza, con l’ormai famoso software Zoom, dal 4 giugno per 5 incontri da 2,5 h al giovedì sera, dalle 19,45 alle 22,15.

 

Con un inizio timido, ma con un movimento sempre più massiccio, la comunicazione si è spostata online, e chi non si adegua a comunicare con le nuove tecnologie rischia di restare indietro e perdere opportunità di lavoro e business.

 

Posti limitati a 10, riservati in ordine di arrivo. Chiusura iscrizioni 3 giugno, verificata la disponibilità dei posti.

Sono previste quote agevolate per iscrizioni cumulative e per gli ex iscritti ai nostri corsi. Per iscriverti, o per informazioni: info@gipcomunicazione.it

 

 

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“Nulla è persistente, tranne il cambiamento” – Eraclito

 

 

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Le parole che conquistano il cuore…

“Ci vuole coraggio per alzarsi a parlare. Ci vuole coraggio anche per sedersi ed ascoltare”

Winston Churchill

 

Quali sono le parole giuste da dire in una determinata interazione? Quali quelle più persuasive ad un colloquio con un nuovo cliente? Quali per un claim vincente per un prodotto? Che cosa interessa di più alla gente?

 

Di che cosa ha bisogno la gente?

Ognuno di voi conosce diversi dei propri bisogni. Non sempre si riesce a verbalizzarli con chiarezza, anche quando se ne ha un’idea. Si parla anche dei bisogni latenti, cioè quelli di cui non si è pienamente consapevoli e si scoprono in determinate situazioni. Qualcuno vi vorrà convincere che avrete bisogno del suo aiuto per individuarli. Altri riferendosi a persone pensanti e possessori di libero arbitrio preferiscono parlare di desideri e di consapevolezza. Lo psicologo statunitense Abraham Maslow ha ideato una gerarchia dei bisogni umani, divenuta famosa, rappresentati da una piramide a cinque livelli. Alla base ci sarebbero quelli fisiologici e di sicurezza, mentre al terzo e al quarto quelli di appartenenza (amicizia, affetto) e di stima. Il fatto che questi siano bisogni o desideri, o la bontà delle teorie scientifiche di riferimento, in questa sede non ci interessa. E’ innegabile comunque in ogni tempo e cultura che questi due aspetti sono tra i più importanti per le persone. E’ più facile soddisfare questi aspetti lodando sé e il proprio prodotto, facendo notare che la nostra azienda è la numero uno e facendo sentire gli interlocutori piccoli e meschini, oppure informandosi su ciò che aiuta la gente a percepire il vostro affetto e la vostra stima, che siate un venditore, volontario, pubblicitario o imprenditore? Nel campo del giornalismo, qualcuno ha detto molti anni fa che ciò a cui si interessa di più la gente è se stessa.

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Non puoi aprire il mio cancello

Non possiamo cambiare gli altri, ma solo noi stessi.

 

“Nessuno può convincere un altro a cambiare. Ciascuno di noi è custode di un cancello che può essere aperto solo dall’interno. Noi non possiamo aprire il cancello di un altro, né con la ragione né con il sentimento” – Marilyn Ferguson.

 

Lei brontola perché lui si isola, lui si isola perché lei brontola: è sempre colpa dell’altro!

Quando c’è un contrasto o un conflitto, tra partners o tra amici o colleghi, spesso si ragiona nei termini di ragione e torto (e l’altro ha in genere torto, visto che io ho ragione!). Questo modo di ragionare è facilitato dalla credenza in una sola verità assoluta, piuttosto che dall’evidenza che ci sono tante verità relative quanto i punti di vista degli interlocutori. Ognuno ha sempre un po’ ragione dal suo punto di vista, ma la logica della ragione e del torto netti allontana l’intesa comunicativa invece che aiutare a dialogare.

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Non ci sono più i team di una volta… per fortuna!

Selezionare membri del team motivati o motivare i membri del team?

 

“Per me la leadership è un processo in cui si crea un mondo di cui gli altri vogliono far parte” – Robert Dilts

 

Quando segno un goal, non vinco solo io: dall’individualismo alla cooperazione.

Ricordo che parecchi anni fa mi capitò in mano una copia di una rivista di business in cui un articolo attirò la mia attenzione. Se non ricordo male il titolo era “dall’individualismo alla collaborazione”, e parlava delle skills manageriali. Si diceva in sostanza che i manager individualisti, che pensavano a conseguire successi e risultati, indipendentemente dalla qualità delle relazioni che erano in grado di creare, erano andati ‘alla grande’ in passato. Col mutare delle dinamiche socio-culturali ed economiche, però, stava prendendo piede una figura manageriale più funzionale alla cooperazione e al gioco di squadra, che a loro volta potevano favorire anche la motivazione e quindi la produttività.

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