Problemi da grandi… soluzioni da bambini?

“Tutti i grandi sono stati bambini una volta. (Ma pochi di essi se ne ricordano)”

Antoine de Saint-Exupéry

 

Ci sono paure che avevamo da piccoli, che abbiamo imparato ad affrontare e vincere. Ci sono invece delle paure che abbiamo imparato da grandi, dopo essere rimasti scottati dai nostri errori

Ci sono problemi complicati che l’ingenuità di un bambino potrebbe disarmare, proprio perché la costruzione di questi problemi presuppone un certo livello di conoscenza che ci porta a ritagliare la realtà osservata in un certo modo. Così, c’è chi ha smesso di cercarsi un lavoro perché ha “imparato” che in questa fase storico-economica non se ne trova, o chi ha smesso di cercare nuove amicizie perché ha “scoperto” quanto la gente sia falsa e non ne valga la pena.

Il pensiero strategico suggerisce che a volte le soluzioni più efficaci ai problemi complessi sono quelle apparentemente semplici. A questo proposito l’antica arte militare cinese ha messo a punto degli stratagemmi: strategie per ottenere il massimo risultato con il minimo sforzo.

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Conosci te stesso… guardando fuori?

Spesso le parole cambiano il loro significato nel tempo. E spesso vengono fraintese.

La frase antica “conosci te stesso” viene a volte interpretata come il consiglio di guardarsi dentro per capirsi.

Pare che tale sentenza religiosa antica, iscritta nel tempio di Apollo a Delfi, suggerisse agli uomini di riconoscere la loro limitatezza rispetto alla divinità, non di fare dell’introspezione.

A quale esigenza potrebbe rispondere invece questa “riflessione interiore”? Forse essa si aggrappa alla non falsificabile, e neppure verificabile tesi che, per risolvere i propri problemi, noi dobbiamo scoprirne le cause, e per farlo dobbiamo guardarci dentro. E cosa troveremo?

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